Affiancamento e training on the job - Kalongo

Luogo

Kalongo - Acholi, Uganda

Stato

Attivo

Data di avvio

2 gennaio 2015

Budget

4.500 € / anno

Beneficiari

Medici e personale sanitario dell’Ospedale Dr. Ambrosoli Memorial di Kalongo e Medici Specializzandi dell’Università di Torino

Genesi progetto

Grazie ad una convenzione tra IDEA, l’Università di Torino e il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo, giovani medici in formazione specialistica hanno la possibilità di passare un periodo di affiancamento – generalmente tra i 2 e i 6 mesi – nell’Ospedale durante il quale, oltre ad imparare dal contatto continuo e lo scambio con i medici locali, i medici italiani tengono delle lezioni di approfondimento scientifico relativi al loro campo di competenza.

Background

Il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital di Kalongo si trova nel distretto di Pader; come in tutto il Nord Uganda, la povertà e il sottosviluppo raggiungono qui livelli nettamente superiori agli standard nazionali.

La popolazione locale è rappresentata dagli Acholi, un gruppo etnico appartenente al ceppo dei Nilotici del Nord Uganda, un’area comunemente definita “Acholi-land” che include i distretti di Agago, Amuru, Gulu, Kitgum, Nwoya, Lamwo e Pader, Omoro; vi è inoltre un distretto Acholi in Sud Sudan (Magwe County).

Si stima che attualmente nell’area di Pader vivano circa 600.000 abitanti, circa il 4% della popolazione ugandese. Parlano una lingua del gruppo luo; il sistema familiare è tipico dei clan con una concezione della famiglia molto allargata. Inizialmente seminomadi, gli Acholi sono tradizionalmente agricoltori – anche grazie al terreno fertile e alla presenza di fonti idriche; tuttavia le loro usanze sono state influenzate drammaticamente dal lungo conflitto che ha interessato la regione. A partire dagli anni ’80 infatti il Nord Uganda è stato teatro di una sanguinosa guerra civile tra il movimento ribelle dell’LRA (Lord’s Resistance Army) e l’esercito nazionale, che ha provocato sanguinosi e devastanti attacchi contro la popolazione civile, in particolare le donne e i bambini.

Si stima che, nel corso del conflitto, l’LRA abbia ucciso oltre 100.000 persone. Il conflitto del Nord Uganda è inoltre divenuto tristemente famoso per l’utilizzo dei bambini soldato: sono stati almeno 30.000 i bambini e le bambine rapiti e costretti a entrare nei ranghi dei ribelli, a saccheggiare i propri villaggi d’origine e spesso a torturare e uccidere i propri familiari. La brutale guerra civile (il conflitto “più dimenticato del mondo”, come lo ha definito nel 2003 il Sottosegretario Generale per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, Jan Egeland) che ha devastato il Nord Uganda per oltre 20 anni ha causato lo sfollamento di 1.600.000 persone –oltre il 90% della popolazione, costrette a vivere in circa 200 campi profughi dove le condizioni di vita basilari erano ben al di sotto degli standard umanitari tollerabili. La durata della guerra, il massiccio sfollamento della popolazione e i continui attacchi da parte dei ribelli hanno causato il crollo della produzione agricola ed il collasso del sistema sanitario e sociale. La popolazione ha vissuto nella completa dipendenza dagli aiuti delle agenzie internazionali. Nel maggio 2007 è stato firmato un accordo riguardante le soluzioni politiche ed economiche necessarie per porre fine alla guerra; solo nel 2009 si sono finalmente raggiunti gli accordi di pace e la situazione ha lentamente iniziato a migliorare. Oggi ancora 370.000 persone risultano sfollate.

Nel Distretto di Pader il tasso di mortalità infantile è di 180 bambini su 1000 nati vivi contro una media nazionale di 88, e il tasso di mortalità infantile entro i 5 anni di vita è 275 su 1000 nati vivi, contro i 135 dell’Uganda. Il tasso di mortalità materna nel distretto è pari a 700 su 100.000 bambini nati vivi contro i 440 casi della media nazionale. L’accessibilità alle strutture sanitarie del distretto è il 23% rispetto al 49% della media ugandese.

Obiettivi

  • Formazione scientifica del personale locale
  • Formazione clinica del personale afferente alle scuole di specializzazione
  • Creazione di una collaborazione continuativa negli ambiti richiesti (pediatria, malattie infettive, medicina d’urgenza, etc) secondo le esigenze locali

Azioni

  • Affiancamento da parte di personale medico in formazione specialistica
  • Creazione di percorsi di formazione e aggiornamento
  • Collaborazione pratica (training on the job) e teorica
  • Monitoraggio dell’attività di collaborazione
  • Valutazione ad ogni missione e complessiva annuale sull’andamento della collaborazione

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