Donne, Madri & Africa

In Karamoja solo l’8% delle bambine ha accesso alla scuola primaria. Vuol dire che meno di una su 10 saprà leggere. E per quanto i tassi di scolarizzazione siano tra i più bassi di tutta l’Africa, sono meno della metà di quelli riferiti ai bambini maschi.

Eppure, anche qui, come in tutto il Continente, la società di fonda sulla figura femminile. È la donna a occuparsi della casa - anche quando è solo una capanna di fango; è la donna a prendersi letteralmente cura del focolare - piccole strutture di lamiera di recupero, riempite di carbone, sul quale cuocere sempre troppo poco cibo, per troppe persone; è la donna a raccogliere l’acqua, in taniche pesanti, da pompe e pozzi e fiumi sempre troppo lontani. E poi la cura dei bambini, la cura degli anziani, e a volte anche quella del bestiame, che spetterebbe agli uomini, ma spesso - per noia, pigrizia, alcol o gioco - ricade invece su di loro.

Donne che a volte sono in difficoltà: madri bambine, o madri sole, o mogli di mariti violenti, o talora ancora rifiutate dalle loro comunità, per lo stigma di una malattia - l’iniezione da HIV , in primis - o dell’infertilità.

La cooperativa Matany fa cose semplici. Cuce divise scolastiche e teli e sacchetti. Prepara collane e oggetti con le perline. Perchè la cultura Karimojong ama i colori, e vive di tradizioni, e le piccole beads abilmente combinate sono parte di quella tradizione, fatta di riti di passaggio, di costumi celebrativi, di colori distintivi di clan e famiglie. Non è sempre facile trovare un lavoro che sia facilmente apprendibile, adatto a tutti - anche chi magari ha limitazioni di movimento o scarse basi per l’apprendimento - e che possa essere fruttuoso - anche poco, ma quel poco che basta, per recuperare la dignità di sapersi mantenere.

C’è questo nei manufatti che vengono da Matany, da questo piccolo gruppo di 16 donne Karimojong che una suora - sister Rosaria, che le perline, a suo dire, non le ama certo - segue e invece ama sconfinatamente. Una cooperativa che le unisce in un lavoro che sa di riscatto, di indipendenza, di libertà: mantenersi, garantire una vita dignitosa ai figli e alle figlie. Che vadano a scuola, loro, che sono il futuro, che sono la prossima generazione. Quella per cui magari, a poco a poco, qualcosa cambierà.

Trovi su Instagram e sul nostro canale Telegram, e ai nostri eventi, i prodotti della Cooperativa Matany. Bracciali, collane - perline e colori - e soprattutto il sogno di chi immagina il proprio umile lavoro prendere l’aereo e arrivare in quella mitica Europa di cui si sente solo raccontare. Sforzatevi di vedere in quei manufatti - dai colori scelti da occhi neri, e a volte troppo sfrontati per la pelle bianca - esattamente quella voglia di riscatto, che è il senso con cui ve li proponiamo. A volte gli oggetti non sono solo tali. E vorremmo che il lavoro allegro e colorato di queste donne potesse raccontarvi quello che solo a parole a volte non è comunicabile.

Donne per le donne. La cooperativa Matany.

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